Ettore Castagna - Del sangue e del vino

L'associazione Ellenofona "Jalò tu Vua", il 30 dicembre 2016 alle ore 17:00, a Bova (I Chòra) presso l'Agriturismo "O uranò tu Vua" (Il cielo di Bova) , presenta il romanzo "Del sangue e del vino" di Ettore Castagna.

È prevista la presenza dell'Autore che si propone di alternare momenti di reading a momenti di brani musicali di propria composizione o appartenenti alla tradizione greco-calabra.  Il racconto cerca l'intreccio con la narrazione musicale. 

Ettore Castagna  -  www.ettorecastagna.it  -  Antropologo e musicista, insegnante nella scuola statale e per UniBg.

L'esperienza della ricerca sul campo, iniziata con i primi anni ’80, troverà sintesi in varie pubblicazioni come "U Sonu. La danza sull’Aspromonte Greco" (Squilibri, 2007) e "Sangue e onore in digitale - Rappresentazione e autorappresentazione della ‘ndrangheta" (Rubbettino, 2010).

L’interesse per il Mediterraneo centrale lo ha portato a partecipare all'animazione territoriale e alla progettazione nell'ambito di varie attività di valorizzazione delle culture locali con una speciale attenzione alla Calabria Greca.

Significativo, sin dal 1979, il percorso internazionale di musicista con vari gruppi di rilievo fra cui Re Niliu, AFCL, Nistanimera.

Del sangue e del vino” è uno scritto visionario nel quale si incontrano gli elementi più diversi: il romanzo storico, il fantastico, le tracce etnografiche, la fiaba, l’epica di tre generazioni di greci in un’Aspromonte greco.

Siamo alla fine del XVIII secolo. Dimitri e Agàti, due profughi arrivano in Calabria da una Creta a ferro e fuoco per l’invasione turca. Si stabiliranno a Selènu, un luogo reale ma fuori da ogni tempo dando vita a una saga incalzante nei ritmi narrativi.

Si costruisce da subito un intreccio inestricabile di verità, leggenda, magia, realtà e surrealtà che poi diviene la materia costitutiva di ogni personaggio delineato con forza e, a volte, con volontaria violenza.

Ciò a partire dalla loro unica figlia Caterina, strega ed emarginata per scelta e dal nipote Nino che concluderà una breve esistenza nell’intreccio simbolico fra vino e sangue. 

  

Rassegna stampa

Articolo di Gabriella Cantafio consultabile online:

 L’Aspromonte barocco (e fantastico) di Ettore Castagna

 

Dalla pagina FB dei Lou Palanca:

"Del sangue e del vino" è il titolo del bel romanzo di Ettore Castagna appena edito da Rubbettino.

E’ una storia che conduce il lettore a percorrere un crinale lungo il quale da una parte si può portare lo sguardo alle odierne suggestioni della truculenza pulp di un Quentin Tarantino, ma dall’altra si richiama l’attenzione al rigore intellettuale di un Ernesto De Martino, che infonde l’intera scrittura.

Ci sono il sud e la magia, dunque, il sangue e il vino, la terra e la vendetta a rendere con forza e ritmo efficaci la narrazione di una minuscola saga familiare a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo nella Calabria grecanica. Ci sono la lira e la zampogna, il dissesto idrogeologico e lo sbarco degli immigrati, i militi stranieri occupanti e i preti opportunisti, gli esercenti locali del potere e i pastori poveri cristi a descrivere un mondo dove la realtà materiale più cruda e la fantasia visionaria si intrecciano con la naturalezza propria dell’esperienza popolare. C’è il coltello ficcato in gola a segnare l’affermazione violenta del comando e del controllo del territorio e c’è il Draguméno, indefinita presenza spirituale, forse onnisciente, ma non onnipotente, in fondo anch’essa prigioniera consapevole dei propri limiti, che sono poi i limiti degli esseri umani ai quali si manifesta ed ai quali parla. Ci sono Dimitri e Agati che fuggono dalla Creta assediata dagli Ottomani; c’è la loro figlia Caterina, che assume su di se sapienza, potenza e diffidenza della magaria e delle credenze popolari; c’è il loro nipote Nino, icona dell’innocenza, della vendetta e dell’orrore, che segnano tanti tratti della storia della Calabria. C’è Selenu, il paese arroccato, e il Leucopotamo, la grande fiumara con le secche e con le piene, che danno la vita e dispensano la morte nell’area grecanica, la fascia più meridionale della Calabria, dove il continente si butta a mare, seguendo l’ampio letto dell’Amendolea. Ci sono la fame e il cibo, il sesso e i genitali, ma ci sono soprattutto pietre, che servano a costruire o ad uccidere o a segnare l’ampio corso dell’acqua che scende dall’altopiano.

C’è tutto questo, ma per la riuscita del racconto è essenziale la cifra stilistica che l’autore riesce ad individuare, trovando il compendio esatto, il baricentro possibile, che consente al narratore di passare dall’italiano al gergo dialettale per giungere fino alle filastrocche grecaniche e di farlo con naturalezza, con leggerezza, ma soprattutto con un ritmo musicale capace di rimbalzare la sua eco tra le pietre che cantano, in un orecchio cosmico.

Perché (è naturale riferirvisi per chi conosca l’autore) Ettore è un musicista, un etnoantropologo impegnato da decenni in un caparbio lavoro di ricerca e di elaborazione che parte dalle antiche radici. Un suo apprezzato impegno è stato quello della direzione artistica di Paleariza il festival dell’area grecanica, che ha portato per anni la tradizione ad incontrarsi con il contemporaneo nelle piazze della Bovesia.

"In a cosmic ear" è l’ultimo lavoro dei ricostituiti Re Niliu, di cui Ettore è leader e front man. Nei brani in cui lira, zampogna, ciarameddra incontrano sintetizzatori e chitarre elettriche, voci e musica evocano costantemente questo incontro tra arcaico e moderno, che da parte sua il linguaggio del romanzo sa rendere con intelligenza sottile e stile accattivante riferendolo ad un epoca pur lontana, ma non troppo.

Per chi conosce l’autore dallo scorso millennio, può ritrovare nelle pagine di "Del sangue e del vino" anche il riverbero di una certa goliardia colta e discinta che attraversava gli anni Settanta tra indiani metropolitani e cavalli pazzi, quando ormai la partita della rivoluzione era perduta e anche per questo si partiva alla ricerca delle proprie radici.

Leggendo il romanzo si possono quindi gustare questi bei sapori letterari, compiacendosi delle sagaci costruzioni linguistiche del musicista trasfuse nell’artigianato dello scrittore. La scoperta e lo smascheramento dei codici culturali di questi territori, anche dei meno politicamente corretti, è una operazione meritoria e ben riuscita di questo romanzo storico che Ettore Castagna ha costruito senza enfasi ma con grande capacità di cucire reale e immaginario. Ma soprattutto “Del sangue e del vino” è una lettura coinvolgente, ben strutturata, che porta il lettore, nell’epoca dei 140 caratteri di Twitter, a seguire con passione lo sviluppo di 22 anni di una storia in 218 pagine, a scoprire il racconto di un mondo di uomini eroici e vigliacchi, sbruffoni e disperati come sempre, e di donne che rimangono sottomesse, ma posseggono una sapienza antica e sanno affrontare il diavolo a calci nei coglioni.

E quando la lettura è conclusa non ti sorprende certo scoprirti a dialogare con il Dragumeno.

Naturalmente raccomandiamo a tutte/i di partecipare alle presentazioni del romanzo, che Ettore accompagnerà con la sua musica.

 

Ultima modifica il Giovedì, 15 Dicembre 2016 10:28
Mikol Kootz

Domenico Cuzzucoli è nato e vive a Melito Porto Salvo, ridente cittadina dell’Area Grecanica sulla costa Jonica della provincia di Reggio Calabria.

Dal 2000, uno studio personale sulla lingua e sulla cultura dei Greci di Calabria, gli ha favorito l’incontro con questa gente, apprezzandone la lingua, i costumi, la semplicità, riconoscendo nella loro storia la vita dei comuni antenati.

Ha lavorato dal 2004, prima come Tirocinante e poi come Documentarista Ricercatore, con l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, distaccato tre mesi nell’Istituto Comprensivo di San Lorenzo e un anno presso il Comune di Roghùdi; dal 2006 fino al 2015 come Interprete e Traduttore presso gli Sportelli Linguistici che la Provincia di Reggio Calabria ha attivato nei Comuni di Bova Marina, di Bagaladi, di San Lorenzo.

Amministratore del portale www.grecanica.com, responsabile tecnico-amministrativo del gruppo BioAssoberg- Consorzio produttori di Bergamotto Biologico (amministratore del sito web www.bioassoberg.com), accompagnatore di turisti nei paesi dell’Area Grecanica e sui sentieri dell’Aspromonte, accompagnatore di ragazzi dell’Area Grecanica, per la realizzazione di scambi culturali, nell’ambito di progetti internazionali con la Grecia e con Cipro, amministratore del sito web www.jalotuvua.com, membro della Comunità Bizantina “San Cipriano di Reggio”.

Lascia un commento

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.

Ultime dal Blog

Seguici

Contattaci

  • homeJalò tu Vua
  • phone+39 338 438 556 - +39 329 425 1166
  • mailjalotuvua(at)grecanica.com
  • mapVia Oratorio, 40 - Bova Marina (RC)
  •          Cod. Fisc. e P. IVA 92002650809